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Immagine del redattoreDavide Rizzi Personal Trainer

Dieta...e poi?

Sarà praticamente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di mettersi a “dieta”, semmai dopo una prova costume insoddisfacente o a seguito di un personalissimo check-up dinanzi allo specchio del proprio bagno, prima di un incontro galante. Insomma, ciascuno di noi, si è approcciato ad uno stile di vita alimentare più sano ed equilibrato, sospinto dalla voglia di migliorarsi e ritrovarsi come ai vecchi fasti di un tempo. Frutta, verdure, integratori, tisane e quant’altro, hanno certamente invaso, anche solo per qualche giorno, il nostro frigorifero, inducendoci a credere fermamente – e con la massima tenacia e speranza - di risplendere come star del cinema.

Il campo della nutrizione, parimenti a qualsiasi branca scientifica, è in continuo progresso e ciò ha consentito, nel tempo, di aumentare le chanches dimagranti a suon di nuove diete. La classica dieta mediterranea (quella che per molti è considerata stile di vita salubre per antonomasia, in cui primeggia la buona cucina italiana) è stata, però, negli ultimi tempi, surclassata da tenori nutrizionali ben più moderni, indicati e specifici.

E’ di norma inammissibile, difatti, che i cibi non seguano di pari passo le abitudini giornaliere di ogni essere umano, soprattutto con la crescente domanda di cibi spazzatura e l’ingresso delle attività sportive, eseguite a pieno regime anche da tutti i componenti della famiglia. Ecco, dunque, la forte necessità dietologica di attribuire nuovi valori all’alimentazione, indirizzandola sempre più specificatamente verso le routinarietà che ognuno di noi affronta durante la giornata. Alla maggiore sedentarietà di qualche tempo fa (in cui prevalentemente l’uomo era impegnato in attività lavorative e la donna principalmente nelle faccende di casa), si è visti sovrapporre nuove consuetudini di vita che hanno giustamente equiparato e regolamentato la vita di tutti noi. Praticamente, ad oggi, ciascun membro della famiglia, risulta coinvolto in impegni giornalieri vari e corposi, che talvolta riuniscono il medesimo ceppo familiare esclusivamente nei tardi orari della giornata; in aggiunta, lo sport è diventato motore propulsore delle energie che si spendono nelle pause pranzo o nel tempo libero, comportando – quindi – un accresciuto dispendio calorico giornaliero (MB o Metabolismo Basale).

A fronte di tali richieste circadiane e periodiche, anche la dieta ha dovuto correlarsi adeguatamente, corrispondendosi in maniera oggettiva (poiché rivolta alla pluralità), ma anche soggettiva (affinchè fosse utile al soggetto sia sedentario che dinamico). Ciò è stato, probabilmente, il motivo per cui a partire cronologicamente dalla Dieta a Zona (del Dott. B.Sears) in poi, c’è stata una continua ricerca di alimentazioni sane e molto incentrate sull’apporto proteico. Le proteine sono infatti mattoni strutturali e funzionali dei muscoli e non si accumulano nell’organismo sottoforma di fastidiosi depositi cutanei (come accade nel caso degli altri due macronutrienti – carboidrati e grassi - ).


Dunque, al solito e pleonastico suggerimento di frutta e verdura, si sono sostituiti cibi magri, ma carichi proteicamente, col solo intento di rinforzare energeticamente l’organismo (facilitandolo negli impegni lavorativi e ginnici) ed evitare inutili sovraccarichi di peso. Chetogenica, Paleodieta sono solo alcuni degli esempi – di nuova e moderna fattura nutrizionale – in cui il rinnovato spirito iperproteico padroneggia.

I risultati, come supposto, non si sono fatti attendere. Ma i fruitori hanno però storto il naso allorquando hanno terminato il periodo “di prova” e raggiunto il peso forma.


Numerose diete, soprattutto quelle iperproteiche, hanno perso la loro efficacia non appena il soggetto ricominciava ad introitare carboidrati, anche a piccole quantità. L’errore, difatti, in numerosi soggetti, è quello di “abbandonarsi” con lascivia alle dolcezze culinarie, non appena raggiunto l’ambito peso forma!

Con tale articolo, non c’è alcun interesse a demolire il percorso dietologico, bensì a suggerirne caldamente il loro approccio; ma è altrettanto fondamentale affidarsi ad un buon dietologo, dietista o nutrizionista che tenga presente – a chiunque abbia voglia di interfacciarsi con sé stesso – che ogni dieta, proprio come accade in natura su di una montagna, ha momenti complessi ed ardui (che coincidono con la perdita di peso), ma anche momenti stazionari in cui il peso va stabilizzato, attraverso una dieta di “mantenimento”, utile ad evitare che il corpo riprenda fastidiosi chili tolti con tanta abnegazione! Pertanto, ancor prima di iniziare un serio percorso nutrizionale, basterà esser consapevoli che dopo la perdita di peso, sarà necessario stabilizzarsi con un’alimentazione sana ed equilibrata che consenta il mantenimento del traguardo raggiunto, alienando qualsiasi possibilità di fastidiose recidive adipose!


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