La respirazione è una delle funzioni fondamentali del corpo umano e consente la vita attraverso l'inalazione di Ossigeno (O2). Tale sostanza gassosa, che penetra nell'organismo grazie al funzionamento di naso (e bocca), giunge al sistema respiratorio tramite una cooperazione, finemente elaborata, di numerosi organi, tutti rivolti a consentire all'ossigeno il raggiungimento dei tessuti del corpo, diffondendosi sottoforma di acqua e gas (principalmente). Durante la circolazione aerea dell'ossigeno inspirato (in entrata), c'è però un altro gas che viene prodotto, l'Anidride Carbonica (Co2), sostanza di scarto metabolico, che - per la sua alta tossicità, nonchè per la sua inutilità organica - necessita di venir espulso quanto prima dal corpo umano.
I Polmoni sono gli organi deputati alla respirazione, ma essi, come già anticipato in questo articolo, non sono gli unici settori anatomici che si spendono in tal senso: la suddetta componente, di numero pari, viene, di fatto, perforata dai Bronchi, strutture respiratorie a forma di tubazione, che si ramificano -a loro volta - sempre più copiosamente negli alvei polmonari, terminandosi nei Bronchioli. In questo sito si localizzano gli Alveoli Polmonari, entità respiratorie a forma globulare il cui principale fine è di "scaricare" l'anidride carbonica giunta dal sangue venoso (sporco e carico di detriti metabolici dannosi per la salute) e "ricaricare" il medesimo sangue (oramai ripulito e pronto per un nuovo viaggio verso l'organismo intero) di ossigeno. Appare dunque chiaro che l'ossigeno sia una sostanza che dà vita e senza la quale moriremmo dopo una rapida ed inesorabile agonia.
La recente pandemia da coronavirus ha imposto, quasi subitamente, l'obbligo per tutti noi cittadini, di attuare scrupolosamente alcuni dispositivi sanitari e di rispettare le avvertenze mediche, onde evitare futili rischi infettivologici; prima, tra tutte le accortezze del caso: le mascherine!
L'impiego delle mascherine è indubbiamente utile a ridurre l'eventuale rischio di contagio, sebbene molti studi medici ritengano le stesse poco adatte nel caso di malattie serie ed altamente dannose ed infettive (Aiello AE, Murray GF, Pérez V, et al., Mask use, hand hygiene, and seasonal influenza-like illness among young adults: a randomized intervention trial, The Journal of infectious diseases, 2010. 201;4: 491-8/Aiello AE, Perez V, Coulborn RM, et al., Facemasks, hand hygiene, and influenza among young adults: a randomized intervention trial., PloS one vol. 7,1 -2012; Alfelali M, Haworth EA, Barasheed O, et al., Facemask versus no facemask in preventing viral respiratory infections during Hajj: a cluster randomised open label trial. SSRN, Lancet preprints). Il quesito, pertanto, che in molti si pongono, soprattutto a fronte dei tanti slogan pubblicitari che incitano alla riduzione della Co2 in eccesso (ritenuta pericolosa ed inquinante), è quello di capire se tale sostanza, eliminata in continuazione dal nostro organismo con l'espirazione, sia "benevola" nel caso in cui essa venga "ingerita" nuovamente, allorquando si indossi la mascherina.
Stante gli studi scientifici, oramai connotati come palesemente chiari alla società, l'anidride carbonica è una sostanza da espellere: espirata dall'organismo e nociva all'organismo. Dangerosa per l'atmosfera terrestre, inquinante per il globo mondiale, improduttiva ed inutile ai processi corporei (poichè inerte) ed altrettanto dannosa per il corpo. Il cospicuo eccesso di Co2, infatti, è medicamente noto con il nome di Ipercapnia, ovvero quando si rileva una percentuale superiore ai 45 mmHg (mm di mercurio). Su tale patologia, che diventa via via più severa quando la % aumenta, sino al coma (ravvisabile in lieve entità già intorno agli 80 mmHg), pongono l'accento i curiosi scienziati, scevri dai condizionamenti mediatici covidiani. L'ipercapnia si insinua in maniera silente, attraverso la respirazione, inducendo letargia, debolezza ed ipostenia muscolare, sino alla morte (nei casi ben più gravi di quelli indotti da una comune mascherina). Va ,però, detto che mantenere tale ausilio medico a lungo (semmai per numerosi giorni, costantemente) può comportare una acidificazione respiratoria e, dunque, una sensibile alterazione degli ambiti respiratori (cosa, però, della quale - guarda caso - nessuno ha finora parlato). Il prospetto diventa, poi, ancor più clamoroso e macabro nel caso di coloro che praticano sport con la mascherina, poichè gli scambi respiratori avvengono in maniera ancor più incessante e veloce, inquinando lo spazio chiuso antistante la bocca ed il naso, di un'aria impura e malsana...
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