Per Gesto Motorio si intende l’attivazione meccanica, coerente e cooperativa, di tutti i settori atti alla mobilizzazione del corpo umano in simbiotica armoniosità. A dire il vero, ogni gesto motorio che sottintenda razionalità nella sua concretizzazione, vanta la ricca collaborazione di distrettualità anatomiche non esclusivamente motorie: gli organi di senso ad esempio (vista ed udito principalmente) risultano fondamentali coadiuvanti di ogni attitudine motoria, poiché grazie ad essi il corpo umano “si colloca” nell’ambiente circostante, valutandone distanze e spazi entro i quali muoversi. Attraverso tali capacità sensoriali, il movimento si materializza con un processo di Feedback (tramite il quale l’organismo riconosce tracce motorie già vissute, riproponendole più facilmente) e di Feedforward (ovvero di anticipazione, nel quale l’apparato locomotore “progetta” precocemente le proprie movenze in relazione ad un evento che deve ancora accadere – come nel caso del tennista che intraprende una posizione corporea ben precisa ed adeguata, correlata alla pallina che sta per giungergli dall’avversario -).
Il gesto motorio risulterebbe inoltre nullo se ad esso non compartecipasse coattivamente il sistema vestibolare, insito nell’orecchio interno (e costituito in prima istanza da coclea – o chiocciola – utricolo e sacculo) e abbondantemente pavimentato da recettori sensoriali. Essi si classificano in:
>Esterocettori Cutanei (che manifestano sensibilità al tatto);
>Propriocettori (sensibili alle contrazioni muscolari del corpo e sue posizioni nello spazio attiguo);
>Esterocettori Visivi (atti a trasdurre quanto vedono gli occhi),
ed attraverso i collegamenti con i centri superiori del Sistema Nervoso Centrale (SNC), compiono risposte motorie nel pieno rispetto dell’equilibrio (baricentro).
Ogni gesto dunque, racchiude una complessa ragnatela di informazioni sensoriali, motorie e nervose; esse sono inevitabilmente presenti negli sport e si diversificano in base alle differenti discipline.
Recentemente però, proprio per “ordinare” la folta moltitudine di “malintesi motori” che sovente si sono sollevati nella speranza di classificare gli sport, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fornito precise indicazioni circa le sottili, quanto peculiari, distinzioni che si pongono in essere su tale tematica.
Per Attività Fisica si intende una qualsiasi forma di movimento dettato dalla contrazione muscolare;
Per Esercizio si intende un ragionato gesto motorio finalizzato al miglioramento della performance sportiva o della condizione fisica;
Per Sport si intende un’azione locomotoria, collettiva o individuale, regolamentata da norme comportamentali con intento di supremazia agonistica.
Dunque, da quanto si desume insiemisticamente schematizzando, sebbene i “disguidi lessicali” e motori, appare lapalissiana la subordinazione di esercizi ed attività fisica allo Sport, verso cui questi ultimi inevitabilmente confluiscono, sprigionandone le loro sublimi essenze.
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