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Colpa del Consumismo

  • Immagine del redattore: Davide Rizzi Personal Trainer
    Davide Rizzi Personal Trainer
  • 22 ott 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Crudista, vegano, vegetariano, oramai ciascuno di noi, malgrado il proprio “credo” alimentare. ha ben chiare in mente le linee guida per una corretta alimentazione; una battaglia a suon di carboidrati semplici e proteine, finalizzata al totale annientamento di grassi, colesterolo ed amidi, il cui consumo è esclusivamente circoscrivibile al weekend. E’ proprio negli ultimi decenni, con l’avvento di studi nutrizionali sempre più accurati e specifici e con la conferma della stretta correlazione tra cattiva alimentazione e patologie potenzialmente mortali, che la popolazione mondiale si è mossa, più o meno in blocco, verso uno stile dietetico più morigerato e salubre. Merito, in parte, anche delle palestre e del loro diffusissimo interesse che hanno suscitato in noi, estendendosi a macchia d’olio con un messaggio diretto agli atleti tutti e fortemente incline verso un fare “proteico” nettamente più salutare. Malgrado tutto, però, parimenti ai saggi e benevoli consigli nutrizionali, le pubblicità incessanti hanno notevolmente influenzato ed accresciuto le cattive abitudini alimentari ed il cibo “immondizia”.


Catene merceologico/alimentari del calibro di KFC, McDonald, Pizza Hut %co., hanno massimizzato il loro fatturato, manovrando e suggestionando pericolosamente il popolo. Nello scenario attualissimo di battaglia tra l’alimento e Masterchef, sovviene un giusto pensiero diretto ai movimenti di globalizzazione e consumismo che, da par loro, persuadono le nostre voglie culinarie, peggiorando, però, il trend calorico!

Con questo articolo, dunque, è fatta specifica denuncia sociale:

➢ a tutte le industrie del gusto che “svendono” i loro cibi (caloricamente ingiuriosi) a prezzi eccessivamente accessibili, facilitando la diffusione dell’obesità a tutti i livelli e a tutte le età;

➢ a tutte le aziende alimentari che, seppur promuovendo sul mercato prelibatezze gustose e spesso efficacemente e caloricamente innovative, ne innalzano troppo il prezzo, riducendone la possibilità di acquisto e dunque la regolarità con la quale tali pietanze vengono consumate.

Non siete d’accordo? Chiedetevi, ordunque, quanto costa una barretta di cioccolato Kinder e quanto un kg di salutare farina di kamut….

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