Anche se non specificatamente richiesto all’atto dell’iscrizione presso un centro sportivo, sarebbe, però, cosa alquanto opportuna che il nuovo atleta, in procinto di iniziare un’attività sportiva, si sottoponga precedentemente ad un prelievo del sangue. Difatti, oltre alle indagini mediche di rito – contenute in un qualsiasi certificato di “sana e robusta costituzione” – sarebbe obbligatorio per l’utente, e dunque a suo proprio vantaggio, eseguire un check-up medico completo per conoscere il suo reale stato di salute. Vero è, infatti, che molte persone hanno preso coscienza del proprio status di salubrità, solo attraverso indagini accurate, spesso, scoprendo fattori di cui non erano nemmeno minimamente a conoscenza! Pertanto, malgrado le analisi del sangue (o ematiche) non siano espressamente richieste, sarebbe buona norma effettuarle prima dell’ingresso in una sala sportiva. Cosa, peraltro, altamente consigliata anche prima di approcciarsi ad una alimentazione: un dietologo professionale (in genere) dovrebbe, infatti, richiedere tale esame (spesso correlato ad un’indagine endocrinologica – o ormonale - ) col fine di elaborare una dieta strettamente personale e preparata esclusivamente per il singolo cliente.
Le analisi del sangue si compongono di numerosissimi valori, grazie ai quali si può, praticamente, conoscere tutto lo stato di salute dell’intero corpo umano. Esistono valori per la lettura dei componenti del sangue e loro stato (ematocrito, basofili, eosinofili, sideremia, creatininemia, quadro proteico, azotemia, renina, emocromo, ferritina, leucociti, immunoglobuline, neutrofili, linfociti, ves etc…); valori che indicano la salute dell’apparato digerente (alt, albumina, pepsina e pepsinogeno, lipasi, transaminasi, got, bilirubina, glicemia etc….) e markers del rischio cardiovascolare (endotelina, fibrina, colesterolo hdl-ldl, apolipoproteina, interleuchina, peptidi natriuretici, tromboplastina, trigliceridemia etc…), oltre a numerosissimi altri fattori ematici di studio, atti a scovare eventuali patologie.
Man mano che lo sport ha preso sempre più ingentemente piede nella vita di ciascuno di noi, così correlatamente la scienza vi si è affiancata in maniera via via più chiara ed esaustiva, studiando ed analizzando il movimento umano, e traendone le relative teorie. Il prelievo di sangue, dunque, giunge apicalmente a tale discorso – assieme a tutti gli esami medico-sportivi disponibili – come massimo esempio di giunzione tra medicina, scienza e sport. Dire sport, dunque oggi, è dire medicina!
Anche i frequentatori di sale attrezzi (e soprattutto i culturisti, frequentemente dediti all’abuso di sostanze dopanti) dovrebbero, talvolta, acquisire la sana abitudine di controllare il proprio stato di salute, scendendo dai muscolosi piedistalli
sui quali, immotivamente, immeritevolmente e stupidamente, si innalzano ogni giorno, e sottoponendosi - invece - ad analisi del sangue. E’ infatti scientificamente dimostrato che chi pratica sport, soprattutto ad alta intensità, presenta variazioni, talora sensibili, di alcuni specifici valori ematici, segno di avviata pratica sportiva, ma che – SE NON DICHIARATI – possono essere fraintesi come indicatori di cattiva salute (detti Falso Positivo)!
✓ La Creatin-Chinasi (CK) è un enzima ritrovabile nelle cellule muscolari cardiache, il cui rilascio nel sangue è un tipico segnale di infarto dovuto a necrosi delle suddette cellule. Il falso positivo della CK è ravvisabile nello sportivo, poiché tale sostanza è presente anche nelle cellule muscolari scheletriche e viene rilasciata durante la microlesione muscolare seguentemente ad ingenti sforzi fisici.
✓ Gli Enzimi Aminotransferasi o Transaminasi (AST-GOT / ALT-GPT) sono importanti markers di danno epatico: nello sportivo il loro aumento nel sangue indica soltanto un normale danno muscolare indotto dall’allenamento. Identica sorte è riservata ad un altro enzima attinente al fegato, l’LDH (Lattico Deidrogenasi), che si comporta in egual maniera allorquando il soggetto si è allenato.
✓ Azotemia e Creatininemia sono usualmente inseriti nello screening di salubrità renale, in quanto indicanti il quantitativo di “scorie metaboliche” prodotte ed eliminate dai reni come risultato finale di una normale alimentazione. Alte percentuali di questi valori indicano, usualmente, una seria disfunzione renale nella propria capacità di filtrare i residui metaboliti. Un falso positivo, in tal caso, è facilmente riscontrabile negli sportivi giacchè nella suddetta popolazione la quantità di cibi proteici ingeriti può tranquillamente risultare raddoppiata o triplicata (le scorie proteiche vengono difatti metabolicamente convertite in azoto!).
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