Come già narrato in miei precedenti articoli, consultabili anche nell’apposita sezione del sito AIF, le tecniche “nobilitano” il Principio della contrazione muscolare (unica prerogativa del training culturistico), arricchendo l’allenamento di modalità e varianti utili, al solo fine di impreziosire il raggiungimento del massimo principio. E’ dunque compito dell’istruttore/tecnico di sala attrezzi, imbastire un workout di necessari accorgimenti finalizzati al miglioramento della performance. Sebbene sussista una poliedrica moltitudine di tecniche però, ciò che più importa è l’individuazione del determinato “momento” nel quale somministrarle. Affinchè ciò avvenga, v’è necessità che l’istruttore:
Conosca appieno tutte (o la maggior parte) delle tecniche optabili;
Conosca il momento “ginnico” durante il quale comminare e sottoporre una determinata tipologia di allenamento al cliente;
Abbia consapevolezza della correlazione tra workout e condizione termica dell’ambiente circostante.
Da questi tre fattori imprescindibili, scaturisce l’accurata selezione di una valida tecnica. Al neofita per esempio, è assai complicato e controproducente suggerire tecniche culturistiche, vista l’acerba ed inadeguata fisicità; per contro, nel caso di un atleta ben preparato, diviene piacevolmente divertente osservare i progressi che si sviluppano a seguito di una tecnica consigliata, vedendone maturare i risultati. Ordunque, appare palese che attraverso tali “variazioni sul tema”, si inasprisca il gesto motorio massimizzando l’esito muscolare. Ma da quanto si è sinora edotto, al “fattore umano” (che contraddistingue e diversifica le differenti casistiche fisiche, da ectomorfiche ad endomorfiche) si aggiungono altri fondamentali aspetti obbligatoriamente non sottovalutabili.
Durante un percorso di allenamento (usualmente annuale – definito macrociclo -), si alternano continui mesocicli – periodi più o meno corrispondenti ad una scheda di allenamento -. Nel loro bimestrale susseguirsi, il principale obiettivo rimane inalterato: rendere il workout sempre più brutale onde indurre benefici proporzionalmente crescenti. Pertanto, in un periodo di massa, tecniche quali il Piramidale (che prevede un classico incremento di carico per una inversa riduzione delle ripetizioni), il Negativo (rallentamento forzato delle ripetizioni in fase eccentrica) o l’Isometria (trattenimento del carico in forzosa stasi) ad esempio,
saranno sicuramente più indicate di altre quali il X MAX (induzione di esaurimento muscolare per un infinito numero di ripetizioni) o la Superset (in cui vengono rapidamente e seguentemente compiuti due esercizi appartenenti a fasce muscolari distinte ed antagoniste), prevalentemente suggerite in momenti di definizione o tonificazione muscolare.
Oltre dunque, all’individuazione precisa di un obiettivo, avallato nel suo raggiungimento da una tecnica che meglio vi si addica, è inoltre fondamentale rammentare al fruitore di tale articolo, che non tutte le tecniche hanno egual potere e che ognuna andrebbe empiricamente testata sull’atleta con il preciso intento di eviscerarne uno strabiliante potenziale che ben collimi con le sue richieste. In aggiunta a ciò, il bravo tecnico deve anche assicurarsi della specifica coincidenza dei desideri del cliente con i momenti climatici che caratterizzano i vari periodi dell’anno! In momenti caldi ad esempio, in cui il serbatoio energetico/idrico di ciascuno di noi vede impoverirsi notevolmente per la torrida calura climatica, è piuttosto nocivo proporre allenamenti lunghi e metabolicamente impegnativi, pena dei risultati infruttuosi ed uno stolido workout pericoloso….
Pertanto appare obbligatorio affidarsi, come sempre dovrebbe accadere in sala così come nella vita di tutti i giorni, alle competenze ginniche e professionali dei trainer, rivolgendosi a loro con cura e criterio.
Ad Maiora!
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